Così nel Medioevo (da Wikipedia)....: "i pescivendoli avevano il loro mercato in via del Portico d'Ottavia, dove essi vendevano il pesce su tavole marmoree le quali erano affittate a caro prezzo dalle famiglie nobili romane. Sul muro vicino al Portico è ancora oggi visibile la copia di una lastra marmorea (l'originale può essere visto nei Musei Capitolini), la cui lunghezza dà la dimensione massima dei pesci che potevano essere venduti interi. A quelli che erano più lunghi bisognava tagliare la testa, la quale doveva essere data ai Conservatori (I consiglieri comunali della Roma papale), che la usavano per preparare una zuppa di pesce (la scritta sulla lastra recita "caput piscium quod hoc marmoreo schemate excedunt, usque ad primas pinnas inclusive, conservatoribus danto", a memoria del paolino. Il pesce sulla lastra è uno storione che all'epoca si pescava nel tevere (!!!!)) . L'attività più caratteristica della pescheria era il cosiddetto cottào, cioè la vendita all'incanto del pesce, che aveva luogo ogni notte alle due. Particolarmente atteso era il cottào dell'antivigilia di Natale, il quale era frequentato da moltissimi romani i quali andavano a procurarsi il pesce per il cenone della Vigilia. Per i Romani il cottào dell'antivigilia costituiva l'inizio delle feste natalizie"